Chi possiede un gatto o vuole prenderne uno si sarà sicuramente chiesto se bisogna tenerli chiusi in casa o è meglio lasciarli liberi di uscire all’esterno.
Questo è un dilemma che affligge soprattutto chi abita a un piano basso di una palazzina o a pianterreno. In questi casi, infatti, è più facile che i gatti decidano di uscire e girare indisturbati per le zone circostanti. Ma è il caso di lasciarglielo fare o sarebbe meglio evitare che abbiamo contatti con l’esterno?
Su questo argomento, ci sono sempre stati pareri discordanti. Ultimamente, però, uno studio internazionale ha dato alcuni elementi a favore dell’ipotesi di tenere in casa il proprio gatto senza che possa uscire. Questa decisione serve a tutelare la sua sicurezza e il suo benessere.
Infatti, sono sempre più i gattini che si perdono o che vengono abbandonati.
Prima di approfondire l’argomento e di capire il motivo per il quale è consigliato che i gatti stiano in casa, per chi avesse il desiderio di adottare un animale, il sito https://www.subito.news/amore-4-zampe/ offre una sezione dedicata agli annunci di gatti, cani e altri animali da poter adottare.
Vediamo, quindi, cosa bisogna sapere a riguardo e le evidenze mostrate in questo studio.
I pericoli in cui un gatto può imbattersi all’esterno di casa
Per prima cosa, occorre fare una precisazione. Lo studio che afferma la convenienza di tenere i gatti chiusi in casa e non a contatto con l’esterno è stato condotto negli Stati Uniti. È chiaro come, in parte, le conclusioni a cui sono giunti le scienziate siano maggiormente riferite alla fauna locale.
Questo significa che non per forza gli stessi ragionamenti siano validi anche per i gatti italiani ed europei in generale. Questa ricerca ha avuto una durata di tre anni ed è stata realizzata da un team che ha predisposto più di mille trappole collocate in prossimità di aree abitate e zone selvagge.
I ricercatori hanno monitorato la presenza di molti gatti e altre specie di mammiferi del luogo. Ma quali sono i pericoli che il team ha riscontrato durante i diversi anni di osservazione?
È stato dimostrato che, almeno nella zona interessata dalla ricerca, un gatto che gira libero negli spazi esterni di una città ha il 60% di possibilità in più di imbattersi in animali selvatici come le volpi rosse e i procioni. Il 56%, invece, può trovarsi di fronte ad altre tipologie di animali.
In generale, quindi, i gatti che non vengono tenuti chiusi in casa possono rischiare di essere aggrediti da altre specie, molto più forti e aggressive.
Oltre al rischio di attacco fisico, questo tipo di incontro tra gatti e animali selvatici li espone a possibili malattie, una su tutte la rabbia che può essere facilmente trasmessa anche ai gatti.
Quindi, lasciare libero il proprio gatto vuol dire anche rischiare che sia maggiormente esposto a problematiche di tipo sanitario. In più, c’è il rischio della predazione. Infatti, sebbene i gatti siano famosi per tenere lontano topi e ratti, alcune razze sono maggiormente propense a cacciare mammiferi più piccoli e importanti per l’equilibrio dell’ecosistema.
Le conclusioni tratte dallo studio statunitense
Le conclusioni di questo studio statunitense hanno dimostrato che la presenza dei gatti, almeno nello Stato di Washington, non sono distribuiti in modo uniforme. La loro presenza, infatti, è legata a quella dell’essere umano. Siamo proprio noi, quindi, a portarli in giro e a determinarne la diffusione.
Questo aspetto aumenta le possibilità che questi animali abbiano interazioni negative con altre specie, anche selvatiche. La soluzione a tali problematiche, dunque, è molto semplice: è preferibile tenere il proprio gatto in casa, soprattutto per salvaguardare la sua salute.